La settimana del Salone del Mobile di Milano si è chiusa.
Quello che mi porto a casa ho deciso di non scriverlo, anche perché si
ridurrebbe a birre, traffico malefico e la rievocazione di una mummia viziata,
egocentrica e pure rompi cazzo. Quello che di buono ho visto l’ho trasformato
in un piatto ispirato alla forma che l’ha fatta da padrone in questo fuori
salone, il cerchio, e a “quella cosa che devo assolutamente andare a vedere
perché fa parte del mio DNA”, la mostra sui talenti della Puglia in Triennale.
Sbatti: 20 minuti
Cosa serve:
-orecchiette
-una zucchina
-salsiccia stagionata piccante (io ho usato quella silana)
-cipolla
-pecorino grattugiato
-vino rosso
-olio, sale
Come fare: Prendere una padella, riempire il fondo di olio
d’oliva e mettere a soffriggere una buona quantità di cipolla a spicchi con la
zucchina fatta a rondelle. Nel frattempo mettere l’acqua per la pasta, salare e
buttare le orecchiette. Quando le nostre care zucchine saranno a buon punto di
cottura, quindi ben dorate, morbide ma ancora rotonde rotondisssssssime,
aggiungo la salsiccia piccante fatta a pezzettini (non troppo piccoli) e se il
tutto vi sembra troppo asciutto, sfumate con un po’ di vino rosso. Lasciate
andare con coperchio per almeno 3-4 minuti. Scolate le orecchiette e buttatele
nelle nostra padella con tutto il resto. In ultimo aggiungere una spolverata di
pecorino. Beh non ci crederete ma ogni presupposto iniziale sarà rispettato:
tanti cerchi da Zona Tortona, anche in 3d, e l’inevitabile Puglia nel nostro
piatto.
Highlights: Papille gustative a mille e piccante che non
guasta.
Cosa non riferei: No alle orecchiette comprate! Ovviamente
le orecchiette fatte in casa hanno tutt’altro spessore e soprattutto sapore. Se non vi piacciono i
sapori forti evitate il pecorino alla fine, mentre se non mangiate il piccante
cambiate pure ricetta perché questa così va alla perfezione, al massimo
moderate la “piccantezza” con una salsiccia più adeguata al vostro palato ma
che deve essere comunque piccante.
Cosa so da oggi: La sostanza chimica che determina la
sensazione definita "piccante" è costituita da una miscela di vari
alcaloidi, e la sensazione di sentirsi "la bocca in fiamme" non è reale, nel senso che non si ha un reale
aumento di temperatura nella nostra bocca. La Capsaicina interagisce
semplicemente con alcuni termorecettori presenti nella bocca e li fa
"scattare" come se ci fosse un reale aumento di temperatura nella
nostra bocca e quindi il cervello ci dà il segnale di "bruciore". Per
placare questo “bruciore” il rimedio migliore è bere del latte o mangiare del
pane.
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