mercoledì 22 gennaio 2014
Miele, succo d'arancia e mandorle: il lato dolce della tradizione con i Crustoli calabresi
Si sa che le feste hanno 3 obiettivi fondamentali: far stare insieme, far ingrassare, e provare quei piatti che le nonne fanno sempre e solo sotto le festività e ci fanno tanto bene all'anima e al cuore. Quest'anno nonna Grazia ha riproposto uno di quei dolci che, come vuole la tradizione, sono tramandati di madre in figlia da generazioni, e la cui preparazione ha il fascino del rituale. La dolce ricetta proposta è quella dei Crustoli Calabresi.
Sbatti: Dalla preparazione ai nostri stomachini, 2 ore belle e buone, suddivise in: 1 h impasto e forma - 15 minuti di frittura- 30 minuti raffreddamento e passaggio nel miele - 30 minuti di riposo prima di essere serviti (se non volete ustionarvi). Come potete capire già da qui, si tratta di una ricetta densa e complessa come la vera tradizione.
Cosa serve:
1kg farina di grano duro
250 g. di mandorle tritate
1 bicchiere di zucchero
1 bicchiere di anice
1 bicchiere di olio d'oliva
1 o 2 bicchieri di succo d'arancia appena spremuta
Un pizzico di cannella
Chiodi di garofano in polvere
Miele (vaso da circa 300 grammi).
1 tazzina di acqua
Come fare:
Su un piano creare una sorta di vulcano con la farina, all'interno del cratere (in centro), mettere lo zucchero, l'anice, l'olio, la spremuta d'arancia, la cannella, i chiodi di garofano e le mandorle tritate. Impastare in maniera energetica il tutto, con cura se non volete che il vulcano erutti nella vostra cucina. Aiutarsi con la farina se l'impasto è troppo molle e tende ad appiccarsi alle mani.
Quando l'impasto è della giusta consistenza, formare dei cordoni spessi 3 cm e lunghi a piacimento, da tagliare poi a tocchetti di circa 4-5 cm di lunghezza .
Qui arriva l'arte e la magia che solo le nonne hanno nelle proprie mani, ma noi ci proviamo lo stesso. Pigiare lievemente ogni tocchettino al centro con il pollice per modellare.
Mettete sul fuoco una padella con fondo alto piena di olio, e quando l'olio sarà bollente immergete con cura i vostri tocchettini di pasta. Quando saranno dorati significa che sono cotti, quindi toglierli dal fuoco e metterli a raffreddare per circa 30 minuti. Una volta che i nostri tocchettini, diventati ormai crustoli, sono belli cotti, dorati e riposati, andranno passati in una padella grande in cui precedentemente era stato messo il miele, con l'acqua, a sciogliere.
Anche dopo questo ultimo passaggio i crustoli adranno lasciati raffreddare sistemati in maniera grossolana in un recipiente, anche uno sopra l'altro, e spolverati di mandorle tritate.
Il lavoro è tosto e fine, ma credetemi. Ne vale la pena.
Hightlights: Importante ricordarsi di allungare il miele con l'acqua, altrimenti farà fatica a sciogliersi e a colare sui nostri dolcetti. I sapori sono dettati dal succo d'arancia e dalle mandorle, se non vi piacciono, mi sa che questo non è il vostro dolce preferito.
Cosa non rifarei: Quando si parla di tradizione le ricette sono sacre. Nessun ingrediente può essere sostituito o dimenticato, senza contare che la nonna potrebbe diseredarmi a vita. Se dovessi rifarli non impasterei su un piano, ma in una terrina grande..io ancora la magia nelle mani non la ho.
Cosa dovete sapere: Ovviamente la ricetta dei crustoli fa parte della tradizione di ogni famiglia, quindi da una nonna all'altra potrebbe essere differente, quello che non cambia è la sua terra d'origine: la Calabria, in particolare il crotonese. Solitamente i dolcetti vengono preparati in occasione di Santa Lucia. Ricordo che da piccola il nonno li mangiava accompagnandoli con un ottimo bicchiere di rosso di Cirò.
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